lunedì 10 maggio 2010

Imparare una nuova lingua

Da qualche settimana sto cercando di imparare una nuova lingua, il giapponese. Una bella avventura, e recentemente mi è capitato di poterla anche esercitare, ascoltando più che parlando, sono ancora al livello di un bambino di due anni che indica ed emette un suono...qualche volta simile al nome dell'oggetto indicato. 
Una delle cose divertenti dell'apprendere ed ascoltare una lingua nuova, lontana dalla propria, sta nel decifrare in mezzo al rumore di fondo di termini sconosciuti qualche isoletta costituita da aggettivi , verbi o sostantivi che suonano familiari.


La sfida con la lingua giapponese è duplice (o forse triplice come i suoi alfabeti), oltre a dover imparare a parlare devo re-imparare a leggere e scrivere. A prima vista la grammatica non sembra complicata, ma lo è sapere decifrare la scrittura e ancora di più riuscire a riprodurla. In giappone si utilizzano tre "alfabeti", due sono fonetici chiamati Hiragana e Katakana, ogni elemento di questi descrive un suono (wa, te, mo, etc. etc.)il primo viene utilizzato per descrivere termini di origini giapponese il secondo per tutto quello che proviene da oltreoceano. Il terzo è costituito da un gran numero di Kanji (ideogrammi) utilizzati per descrivere con un unico simbolo interi concetti, sostantivi, verbi, aggettivi...e via così. Per questi l'unico modo per poterli leggere è conoscerli a memoria e a complicare il tutto si aggiunge il fatto che per ogni Kanji esiste una doppia pronuncia. Infatti i Kanji sono di importazione cinese, così per ognuno esiste la pronuncia cinese (on) e quella giapponese (kun) usate in differenti situazioni, ad esempio montagna si indica con l'ideogramma che sembra una montagna, ma nella pronuncia cinese si pronuncia san mentre in quella giapponese yama.

Simone Mago

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