venerdì 5 luglio 2013

Quando sta succedendo tutto questo?


Quando sta succedendo tutto questo..?

Ora. 

Scrivo e sento la soffice  e ticchettante pressione dei tasti sotto i miei polpastrelli: è questo l'attimo che sfugge? L'essere qui con la mente ora esattamente in quest'istante, sorprendermi mentre sto pensando?  Fa paura, da una vertigine.. Poter essere liberi di pensare qualunque cosa, di poter fare qualunque cosa, di poter iniziare a trasformare la propria vita a partire da ora. Avere la consolidata paura di non avere il coraggio di fare nulla, nulla di vero, nulla di pericoloso, nulla di veramente attivo, perché finora è andata bene così. Restare nella zona di confort, non fare nulla di insolito: forse è solo paura di non farcela. E quando sto prendendo questa decisione?  Ora.

Sono abbracciato ad una ragazza bellissima che non conosco, come se fossimo due fidanzati che si sono rincontrati dopo tanti anni di pensieri, di rimpianti e di desideri. I nostri corpi sono così attaccati che è quasi una questione sessuale, se non fosse che noi ballerini dovremmo essere già abituati a tanta presenza. Le nostre guancie sono così appoggiate che baciarsi sarebbe il naturale continuo di quella delicata carezza tra i volti. C'è la musica in sottofondo, è la musica del tango, e noi stiamo volando in ronda come due amanti, cuore a cuore, viso a viso, abbraccio dentro abbraccio. Lei mi accarezza col suo palmo caldo la parte posteriore del collo poco sotto la nuca, ed a me viene da piangere, mi scalda il cuore e l'anima da dentro. Vedo il mondo scorrere dalla cornice che ora lei mi sta offrendo, dal lato dei suoi neri profumati capelli lisci. Voliamo ed io guardo dal finestrino offerto dal suo profilo, dal collo là dove si congiunge con la sua spalla di velluto: il profumo ed il calore ce li mette lei, la musica l'orchestra, l'anima di sicuro ce la lascio io. Quando sta succedendo questo..? Ora.


Hanno appena iniziato il giro per distribuire le bibite e le merendine, ma nessun segnale di allarme si è acceso. Sul volo AZ1645  Roma-Bari  delle 16:45 del 5 Maggio nessuno tra le hostess e gli steward sospettano di niente. Improvvisamente con un sussulto, viene a mancare la sedia da sotto ciascuno dei passeggeri, il pavimento da chi è in piedi. Ora la gravità non funziona più, o peggio funziona male.. L'aereo ha cominciato una specie di avvitamento che sposta il concetto di basso continuamente ed un po' in tutte le direzioni. Sembra un film sui disastri aerei, dove pochi istanti prima tutto è calma piatta e poi dopo un millisecondo ci si trova a vivere dentro la catastrofe. Immediatamente ci si guarda negli occhi con gli steward, il panico scocca da sguardo a sguardo come la scintilla incendia il granello di polvere da sparo al suo fianco, con una velocità esplosiva. La lucidità raggiunge i massimi livelli, assieme alla paura. Quando sta succedendo tutto questo? Ora.
Tutto rientra, come le hostess e gli steward che ora ripiegano barcollanti e un po' zoppicanti verso la cabina di pilotaggio per cercare di avere qualche spiegazione.


Vedo distintamente il bianco degli occhi là dove incontra l'azzurro dalle sue iridi, il suo sguardo come un laser si è agganciato col mio. Quando sta succedendo tutto questo? Ora. Istanti così veri che rimangono incisi nell'anima per sempre. Mi dice, adesso con la voce, che devo essere più distaccato, e non devo sempre e solo pensare all'altra persona prima: così non va bene, non funziona. Che essere troppo rispettoso non va bene, perché la parola 'troppo' è sempre il problema.  Non so come abbia fatto in pochi istanti a concentrare tutta una vita, la mia vita, in così poche parole. Forse, solo chi ha amato davvero e poi perso, può esprimersi con così desolante sincerità.
Mi chiede se voglio provare le sue scarpe, è sincero, vuole aiutarmi ad aiutarmi. Lui rimane con le calze di cotone a strisce colorate, mi segue e mi guida nei miei passi. Non ha problemi a rimanere scalzo lui, il numero uno al mondo, davanti a me per aiutarmi. Lo fa perché è un uomo grande, e gli uomini grandi non hanno paura di sembrare umani: mai. Anche se è il più famoso artista nel tango a livello mondiale, sa che essere vero e sincero  qui con me ora, vale di più di tutta la celebrità e la vanità di questo mondo. Mi assiste e mi guida come il fratello che non ho mai avuto, mi provoca: mi informa che non mi parlerà di tango oggi, non mi insegnerà ne passi ne postura, mi parlerà di me. Mi dice che anche se sono italiano lui apprezza profondamente il mio rispetto per la nobile arte del tango: per questo mi parla di me e di quello che non funziona dentro la mia anima. Il suo nome è Javier Rodriguez.

Ed adesso, mentre sto guardando questo schermo e posso cominciare a cambiare la mia vita a partire da ora, quando sta succedendo tutto questo..?

White Clay